Repaso de memorias - Ricordi nel cassetto - Memories, revisited
Caltavuturo
Sicilia, Italia.
05 julio, 2024
ES
Esta mañana abrí los ojos cuando sonó la alarma. La luz que entraba por el balcón me pegaba en la cara. Escuché, detrás de mi puerta, que alguien bajaba por las escaleras. Por lógica, tenía que ser mi compañero de casa, uno de ellos. Por lógica, no por familiaridad. Mi mente se fue instantáneamente un par de años atrás, cuando todos vivíamos en la misma casa y me despertaban los pasos familiares, de los cuales sabía reconocer el ritmo y diferenciarlos, de cada uno su canción.
Me levanté, preparé el desayuno; una casa silenciosa donde todas las tazas son iguales y ninguna es la mia o la tuya o la suya y no me puedo enojar banalmente porque usaste la mia y no la tuya. No hay más yerba, y la mermelada no es la nuestra, es una cualquiera con una etiqueta del super.
Acá la tele está siempre apagada porque nunca hay nadie. No tomamos la leche todos juntos, no vemos las noticias o una peli. Me pregunto si allá las alacenas seguirán siempre llenas de galletitas, fideos, chocolates o algo rico, aunque ya no estemos ahí para compartirlos. Aquí tampoco hay animales que vengan a pedirme cariño o comida o solamente a regalarme compañía. Qué muchas cosas tenía.
Aunque ya nadie hay que me rete por dejar mis cosas desparramadas por la casa o que se enoje con mis experimentos en la cocina o en el jardín, aunque ahora sea normal desayunar chocolate sentada en el piso escuchando mi música sin interrupciones; aunque nadie me levante para hacer algo que no quiero hacer, aunque ya no haya tareas que me corresponden en una division familiar del trabajo. Aunque todo eso no esté, todo eso lo perdí.
Las tardes de sábado en quejas por limpiar la casa todos juntos
Las vacaciones en auto los cinco amontonados
Esperarnos para ver la serie
saber qué estas haciendo o cuándo llegas
un abrazo de mi madre
escuchar a mi hermano hablar
los mates de mi papá
compartir habitación con mi hermana
dormir con la sambita
el olor de mi catita
los cabezazos del moro
los coletazos de la poli
Alberta, Pipi, Monito
las ciruelas
las abejas
el barrio
la verdulería
el verano
el 50
casa
IT
Questa mattina apersi gli occhi quando suonò la sveglia. La luce che entrava dal balcone mi colpiva in faccia. Sentii, dietro la mia porta, che qualcuno scendeva le scale. Per logica, doveva essere uno dei miei coinquilini. Per logica, non per familiarità. La mia mente andò istantaneamente indietro di un paio di anni, quando tutti vivevamo nella stessa casa e mi svegliavano i passi familiari, dei quali sapevo riconoscere il ritmo e distinguerli, ognuno con la sua canzone.
Mi alzai, preparai la colazione; una casa silenziosa dove tutte le tazze sono uguali e nessuna è la mia o la tua o la sua e non posso arrabbiarmi banalmente perché usasti la mia e non la tua. Non c’è più erba mate, e la marmellata non è la nostra, è una qualunque con un’etichetta del supermercato.
Qui la TV è sempre spenta perché non c’è mai nessuno. Non facciamo merenda tutti insieme, non guardiamo le notizie o un film. Mi chiesi se là le credenze fossero ancora sempre piene di biscotti, pasta, cioccolato o qualcosa di buono, anche se non siamo più lì per condividerli. Qui non ci sono nemmeno animali che vengono a chiedermi affetto o cibo o semplicemente a farmi compagnia. Quante cose avevo.
Anche se non c’è più nessuno che mi rimprovera per aver lasciato le mie cose sparse per casa o che si arrabbia per i miei esperimenti in cucina o in giardino, anche se ora è normale mangiare cioccolato a colazione seduta sul pavimento ascoltando la mia musica senza interruzioni; anche se nessuno mi sveglia per fare qualcosa che non voglio fare, anche se non ci sono più compiti che mi spettano in una divisione familiare del lavoro. Anche se tutto questo non c’è, tutto questo lo persi.
I pomeriggi del sabato e le lamentele per pulire la casa tutti insieme
le vacanze in auto i cinque ammassati
aspettarci per vedere la serie
sapere cosa stai facendo o quando arrivi
un abbraccio di mia madre
sentire mio fratello parlare
i mate di papà
condividere la stanza con mia sorella
i pisolini con sambita
l'odore della mia cocorita
le testate di Moro
le scodate di Poli
Alberta, Pipi, Monito
le prugne
le api
il quartiere
il fruttivendolo
l’estate
il 50
casa
EN
This morning I opened my eyes when the alarm went off. The light coming in through the balcony hit me in the face. Behind my door, I heard that someone was going down the stairs. Logically, it had to be my housemate, one of them. Based on logic, not familiarity. My mind went instantly a couple of years back when we all lived in the same house and I would be woken up by familiar footsteps, of which I knew how to recognize the rhythm and differentiate them, each one with its song.
I got up, and made breakfast; a silent house where all the cups are the same and none is mine or yours or theirs and I can’t get upset trivially because you used mine and not yours. There’s no more yerba, and the jam is not ours, it’s just any with a supermarket label.
Here the TV is always off because there’s never anyone around. We don’t do snacks together, we don’t watch the news or a movie. I wonder if the cupboards there are still full of cookies, pasta, chocolates, or treats, even though we are no longer there to share them. Here no animals come to ask me for affection or food or to give me company. All these many things I had.
Even though there’s no one anymore to scold me for leaving my things scattered around the house or to get angry with my experiments in the kitchen or the garden, even though it’s now normal to eat chocolate for breakfast sitting on the floor listening to my music without interruptions; even though no one wakes me up to do something I don’t want to do, even though there are no more tasks that fall to me in a familial division of labor. Even if all that is gone, I lost all of it.
saturday afternoons and complaints about cleaning the house together
the vacations in the car, the five of us cramped
waiting for each other to watch the series
knowing what you are doing or when you’ll arrive
my mother's hug
hearing my brother talk
my dad’s mate
sharing a room with my sister
napping with Sambita
the smell of my little parrot
Moro’s headbutts
Poli’s tail wags
Alberta, Pipi, Monito
the plums
the bees
the neighborhood
the grocery store
the summer
the 50
home
Thank you!